Il 22 e il 23 novembre a Milano si è svolto il terzo congresso delle professioni sanitarie legali e forensi organizzato da APSILEF. Molti i professionisti che hanno dato il loro contributo: infermieri, professionisti sanitari, medici e giuristi. Lo scambio di conoscenze, l’approfondimento di temi, hanno fatto sì che si andasse oltre i confini assistenziali promuovendo la cultura sanitaria legale e forense.
Diverse sono state le tavole rotonde, con professionisti di spicco, che hanno fatto emergere l’attuale situazione delle professioni sanitarie legali e forensi. Tanti sono i passi avanti fatti ma ancora molta è la strada da percorrere. Sicuramente c’è maggiore consapevolezza che il vero cambiamento dovrà essere culturale, sia per il singolo operatore sanitario che per la stessa società. Il legislatore negli ultimi anni ha dato diversi spunti per invertire la rotta, ma ora bisogna passare alle attività concrete, cominciando da una buona gestione del rischio clinico che coinvolge risk manager, operatori sanitari e l’azienda stessa. È impegno di tutti noi far diventare l’errore una chance per il sanitario e per la maggiore sicurezza delle cure del paziente.
Monito delle due giornate gli accordi dei vari ordini con CSM e CNF. È emerso, per gli infermieri, come la previsione del primo criterio per stabilire la speciale competenza del candidato ctu e perito – il possesso della laurea magistrale in scienze infermieristiche – sia stato de facto non rispettato da gran parte dei tribunali che hanno recepito il protocollo. Una buona notizia che ne contiene una “cattiva”, ahimè! Fintanto che non interverrà una modifica dell’accordo ogni singolo tribunale sarà autorizzato ad applicarlo pedissequamente così creando, certamente, una distinzione, quindi una disuguaglianza sostanziale tra i professionisti.
Necessaria è stata una tavola rotonda in tema di sala autoptica. È sempre più evidente come sia opportuna una figura appositamente formata che affianchi il medico legale nel suo lavoro e che questa sia un professionista sanitario formato ad hoc, pertanto si resta in attesa di ulteriori sviluppi e interventi normativi in merito, oltre che di un mutamento culturale tra professionisti.
In chiusura ricordiamo come ogni anno Apsilef si impegna a contrastare la violenza sulle donne, approfondendo l’argomento anche dal punto di vista del sanitario legale e forense, in particolare delle ostetriche.
Apsilef cosa ci riserverà il prossimo anno? Sicuramente tanta preparazione, professionalità e progresso ma ricordiamo che il “futuro è adesso” e che ogni professionista oggi è e può essere l’agente di cambiamento
Dott.ssa Daviana Binotti, Ufficio Stampa e Comunicazione APSILEF