È appena terminata un’esperienza difficile ma che ha avuto un lieto fine.
Sono Lippiello Felice, specialista in Infermieristica Legale e Forense e Responsabile Regionale APSILEF Campania. Sono iscritto nell’albo Infermieri CTU del Tribunale di Nola e componente Commissione Forense Ordine Professioni Infermieristiche di Napoli.
Nell’anno 2021, su invito della Presidente APSILEF Pavan Mara, decisi di accettare un incarico come consulente/perito tecnico di parte per conto di una collega a cui le fu addebitato il reato di cui all’art. 590 c.p. – lesioni colpose per caduta da barella.
Superata la fase preliminare delle strette di mano e presentazioni, ci mettemmo subito a lavoro. Constatai che la mia collaborazione giunse già in ritardo rispetto alla fase iniziale del processo, tempo indispensabile per costruire la prova e mettere in atto le giuste strategie per la difesa della collega che mi aveva conferito mandato, ma al di là di questo, ciò che più di tutto mi colpì fu la considerevole sofferenza psicologica e il forte senso di smarrimento della stessa collega sottoposta a processo. Acquisita tutta la documentazione e in cooperazione con lo studio legale, iniziarono una serie di incontri dove ci si confrontava per risolvere il caso. Ovviamente ognuno per il proprio ruolo, ma con la giusta sinergia al fine di scegliere la più idonea strategia da adottare per raggiungere il risultato desiderato, l’assoluzione.
Dopo aver scandagliato tutta la documentazione messa a disposizione dalla parte pubblica, parte offesa e civile, valutazione del contesto dove si era verificato l’evento, normativa di riferimento, ho periziato meticolosamente passo dopo passo la condotta della collega per valutare se effettivamente l’operato della stessa fosse stato in quel giorno conforme e responsiva ai criteri tassativi sanciti dai principi cautelativi per evitare l’evento oppure dipesi da fattori estrinseci non riconducibili al fattore umano.
Tutto doveva riunirsi sotto un solo filo conduttore ma per fare ciò ogni cosa doveva coincidere minuziosamente; tutto doveva essere legato in maniera serrata come gli anelli di una maglia metallica.
Ci siamo impegnati a costruire la difesa su tutti i fronti, ci siamo insinuati facendo indirizzare le domande giuste durante le udienze, facendo fare le giuste richieste alla parte datoriale, ho redatto la perizia e ho presenziato l’udienza, studiato il caso basandomi su ciò che disciplina la legge e abbiamo costruito insieme la prova.
È stato un lavoro molto difficile ma siamo stati sempre fiduciosi e alla fine ci siamo riusciti ottenendo l’assoluzione.
A seguito di questa esperienza, avendo raggiunto il successo, ritengo di essere ancora più convinto che le competenze specialistiche di un Infermiere Legale Forense debbano rappresentare il perno centrale su cui basarsi in caso di processi per responsabilità professionali. Altre figure professionali (medici, avvocati, ecc) non possono “scandagliare” la nostra professione senza conoscerne tutte le varie dinamiche.
Non può non esserci un Infermiere Legale a difesa dell’operatore sanitario coinvolto nei procedimenti giudiziari.
Infermiere Legale Forense – Lippiello Felice