Le aggressioni nei confronti dei professionisti sanitari

Gruppo di lavoro del COMITATO SCIENTIFICO APSILEF

Roberta Gunnellini, Renata Chiusolo, Rita Rainone, Nicolò Scordato

 

INTRODUZIONE

La violenza sul luogo di lavoro rappresenta un fenomeno in forte crescita negli ultimi anni per le professioni sanitarie, in particolar modo per gli infermieri, considerati la categoria più vulnerabile per tipologia di lavoro svolto che prevede lo stretto contatto con persone e situazioni non ordinarie che possono generare facilmente tensione.

Gli episodi di aggressioni a operatori sanitari e sociosanitari, soprattutto nei pronto soccorso, sono un fenomeno in crescita; nel triennio 2019-2021 sono stati più di 4.800 i casi codificati dall’INAIL come violenze, aggressioni, minacce e similari nei confronti del personale sanitario e sociosanitario, con una media di circa 1.600 l’anno, ma probabilmente il numero sarà maggiore poiché a volte non vengono denunciati dalle vittime.

La violenza contro gli operatori sanitari è inaccettabile, non ha solo un impatto negativo sul benessere psico-fisico del personale sanitario, ma influisce anche sulla loro motivazione al lavoro; di conseguenza questa violenza compromette la qualità delle cure e mette a rischio l’offerta sanitaria.

Gli episodi di aggressione e le conseguenze ad esso correlate hanno indotto lo studio ad analisi delle varie realtà italiane al fine di contribuire a dare una dimensione al fenomeno in questione e prevenirlo qualora fosse possibile.

METODO

L’osservazione del fenomeno è stata eseguita mediante la somministrazione di un questionario a risposta multipla su piattaforma Google Moduli allo scopo di garantire una visione quanto più possibile attinente alle diverse realtà italiane.

Lo studio sé svolto attraverso:

    • una analisi descrittiva quantitativa-qualitativa, pubblicato e compilato online nel periodo dal 15 marzo al 15 aprile 2023;

    • il questionario consta di 20 domande, di cui le prime 5 di ordine generale e le successive 15 inerenti alle aggressioni subite, alla normativa vigente, ai percorsi/strutture di supporto presenti nel posto di lavoro e alla formazione; alcune risposte di natura specifica all’argomento trattato erano multiple altre di tipo dicotomico.

Hanno contribuito allo studio complessivamente 670 professionisti sanitari.

RISULTATI E DISCUSSIONE

Dall’esito del questionario è stato possibile riscontrare che il personale sanitario oggetto dello studio (670 risposte pervenute da tutto il territorio Nazionale) ha un’età media di 46 anni, che in prevalenza è del sesso femminile (69% donne ed il 31% uomini) e che possiede un’anzianità di servizio media di 15 anni.

Il profilo professionale prevalente è dato dall’infermiere che svolge la sua attività lavorativa in prevalenza nell’area emergenza urgenza territoriale e che l’aggressione prevalente è di tipo verbale (insulti) seguita da urla contro la persona e minacce.

Un 66,7% degli operatori intervistati riferisce di essere stato oggetto di aggressioni fisiche quali pugni/schiaffi/calci, lancio di oggetti, graffi/morsi, spinte anche in modo violento.

Dei 670 operatori intervistati il 18,2% ha riferito di essere stato oggetto di molestie a sfondo sessuale quali avance, palpazione e molestie verbali.

Quanto finora trattato riguarda l’ambito di violenze effettuate dall’utenza verso gli operatori da parte dell’utenza ma, un altro ambito che ha creato interesse nel gruppo di ricerca sono stati i dati ottenuti, sempre dal medesimo questionario, riguardo all’ambito di violenza esercitata da operatori, presenti a vario titolo in ambito sanitario, verso gli operatori sanitari.

Dal campione di 670 risposte ricevute 70% del campione ha ricevuto minacce verbali come urla contro la persona, insulti e minacce da parte di altro personale operante nella struttura; e sempre da questo campione il 14,2% dichiara di essere stato oggetto di aggressioni fisiche quali lancio di oggetti, Schiaffi/calci/pugni, spinte in modo violento e graffi/morsi.

Anche aggressioni a sfondo sessuale da parte di altro personale hanno trovato report positivo, pari ad un 23,6% in ambito di aggressioni a sfondo sessuale di tipo verbale, avance e palpazioni.

Dall’analisi dei risultati si è arrivati alla conclusione che le aggressioni/violenze sul posto di lavoro accadono; infatti, una buona parte dei professionisti ritiene di essere stato vittima di violenza fisica o verbale da parte dell’utenza, di sentirsi demansionato e di non sentirsi tutelato dalle istituzioni.

Nonostante questo, possiamo affermare che purtroppo non tutti i partecipanti sono a conoscenza delle normative, dei percorsi di supporto, delle modalità di segnalazione di un’aggressione o violenza e della presenza di corsi di formazioni o di materiale informativo, fattori di grande importanza per la prevenzione del fenomeno.

Dunque, in conclusione possiamo affermare che bisogna promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per tutto il personale sanitario, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli utenti.

Gli eventi di violenza si verificano più frequentemente nelle seguenti aree:

    • servizi di emergenza – urgenza;

    • strutture psichiatriche ospedaliere e territoriali;

    • luoghi di attesa;

    • servizi di geriatria;

    • servizi di continuità assistenziale.

Ovviamente sono particolarmente a rischio i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari (OSS) e tutti i professionisti che sono a contatto diretto con il paziente in situazioni di emergenza o laddove si devono gestire condizioni di estrema vulnerabilità emotiva dell’assistito e dei parenti.

L’attuale tendenza organizzativa alla deospedalizzazione e all’incremento dell’assistenza territoriale sta spostando, in misura crescente, il fenomeno violenza dall’ospedale al territorio.

Questa situazione influenza molto l’ambiente lavorativo creando una situazione di malessere generale determinato da una debole capacità comunicativa da una buona parte dei professionisti, spesso diventa anche difficile in quanto tale figura viene considerata ancora dagli utenti come una figura fondamentale per il loro trattamento come quella del medico, sentendosi di conseguenza liberi di riversare tutte le cattiverie su un operatore che non considerano determinante per la soluzione del loro problema.

LA VIOLENZA, in ogni sua forma, è VIOLENZA e come tale è INACETTABILE.

SEGNALARE, SCRIVERE, DENUNCIARE !!!

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