Il 15 febbraio 2018 la legge Lorenzin (n. 3/2018) entra in vigore e i tre nuovi ordini delle professioni sanitarie saranno realtà. Una rivoluzione non formale per la sanità italiana, che per questa riorganizzazione ha atteso 70 anni. La legge omnibus articolata e complessa, a cui la nostra testata ha dedicato fiumi d’inchiostro e intere paginate on line e cartacee, avrà bisogno di 19 decreti attuativi che ne definiranno la concreta operatività. Con i dettagli e i risvolti tecnici delle diverse articolazioni che fanno il corpo complesso della normativa.
Le novità per i professionisti sanitari sono all’articolo 4 del testo.
Diremo addio alle federazioni dei collegi provinciali che fino a oggi hanno tenuto insieme e legato in uno filo l’evoluzione di chi cura l’assistenza degli italiani e che negli anni ha visto crescere il faldone delle competenze e delle responsabilità.
Da mezzanotte l’Ipasvi, la mitologica federazione che da sempre riunisce i collegi provinciali dei 440mila infermieri che un tempo si definivano “professionali”, diventa Fnopi. E resterà la federazione ammiraglia della flotta crescente dei professionisti sanitari. La presidente appena rieletta, Barbara Mangiacavalli, proprio da questa testata ha ricordato il senso della riforma (vedi articolo) .
Poi c’è l’esercito delle 20mila ostetriche, con la trasformazione della Fnco (Federazione nazionale collegi ostetriche) in Fnopo (Federazione nazionale della professione ostetrica). Un esercito in crescita che nella legge Lorenzin sente il senso della «svolta epocale», come ci racconta la presidente Maria Vicario: «Finisce una marginalità, una sofferenza durata 7 decenni. Finalmente regole chiare contro l’abusivismo professionale che ci affligge da anni, con indicazioni precise su chi è il professionista della salute. La legge Lorenzin apre finalmente alla sperimentazione di genere sui medicinali, per noi ostetriche un elemento che cambierà la storia della salute delle donne, delle mamme».
Il terzo è il “plurialbo” dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. Un super ordine da circa 200mila professionisti afferenti a diciassette albi che hanno trovato posto sotto l’ombrello (capiente) del Tsrm – l’albo dei tecnici sanitari di radiologia medica (ora a quota 28mila). Professionisti di tre classi di laurea diverse con caratteristiche disomogenee per formazione, suddivisione territoriale e numero di professionisti. La complessità è data dalla coesistenza di anime diverse in capo al nuovo ordine che sarà composto, oltre alla figura del tecnico di radiologia già ordinato in albo, anche dalla migrazione dell’albo degli assistenti sanitari provenienti dai collegi Ipasvi.
Di seguito il timing per il completamento della riforma. Con le lancette che da stanotte si aggiorneranno con le tempistiche che di seguito elenchiamo. Da oggi al marzo 2021, via alla lunga marcia delle professioni sanitarie del futuro. Auguri!
Cronoprogramma:
– marzo 2018: DM di istituzione degli albi;
– marzo 2018-febbraio 2020: implementazione degli albi da parte delle Commissioni straordinarie regionali;
– marzo-ottobre 2020: costituzione delle commissioni di albo;
– novembre 2020: elezione dei Consigli direttivi degli Ordini;
– entro marzo 2021: elezione del Comitato centrale della Federazione nazionale.