Il tutto era avvenuto nell’ambito di una procedura di mobilità interna, cioè di ricollocazione delle risorse di personale all’interno della stessa amministrazione.
6/06/2018 – Trasferimento annullato per un’infermiera a deciderlo è il giudice del lavoro del Tribunale di Agrigento, Sara Monteleone. M.D., queste le iniziali dell’infermiera, in servizio nel Presidio ospedaliero di Licata, era stata oggetto di due trasferimenti, in poco meno di due nei mesi. Il tutto era avvenuto nell’ambito di una procedura di mobilità interna, cioè di ricollocazione delle risorse di personale all’interno della stessa amministrazione.
La donna si era rivolta al giudice del lavoro, chiedendo l’annullamento degli ordini di servizio e dunque la riassegnazione al presidio ospedaliero di Licata. Per il giudice, però, solo uno dei due trasferimenti può ritenersi “adeguato alle ragioni organizzative”, mentre per il secondo, il giudice lo ha definito “illegittimo”. In quanto, l’azienda ospedaliera non ha illustrato le ragioni del trasferimento.
“Nessuna prova – come si legge nella sentenza – è stata in tal senso offerta in giudizio dall’Asp, che non ha nemmeno prodotto in giudizio la graduatoria, cui nondimeno aveva fatto riferimento nei due provvedimenti di trasferimento, né ha allegato – neppure verbalmente – i criteri di formazione della graduatoria e la posizione della dipendente all’interno della stessa, non fornendo in tal modo al Giudice alcun elemento per valutare – a fronte della circostanza pacifica dell’esubero di personale infermieristico presso il Distretto Sanitario di Base di Licata – la legittimità del trasferimento della ricorrente al Distretto Sanitario di Base di Agrigento”.