Come i contesti nei quali certa frutta matura cade dal proprio ramo, anche qui è doveroso sottolineare una maturazione oltre che del frutto andato ormai oltre una certa marcescenza interiore, anche di un naturale avvento di tempi adatti a fare le cose.
Si dice anche che il proverbiale frutto non cada mai lontano dal proprio albero che lo ha generato, anche se esso appare al fine compromesso e bacato da miriadi di vermi (nati dal frutto stesso a dispetto della teoria della generazione spontanea). Ma in questo caso alquanto raro, potrebbe accadere, diversamente dal contesto della natura, un movimento radicale dell’albero, che repentinamente tirando fuori (finalmente) le radici profonde, scalciando il frutto lo allontani dalla propria ombra fogliare, disconoscendolo.
Dovrebbe essere doveroso e veloce.
Nelle ultime notizie infatti il clamore mediatico sembra attenuato sul caso che ha fatto molto discutere riguardo all’uscita dal tavolo degli Stati Generali delle Emergenze Urgenze per contrasti vecchi e nuovi, ed inconcludenti, che sempre tengono banco tra la categoria infermieristica e quella medica, di tutte le Associazioni Infermieristiche.
Ma sempre presente si avverte un fuoco sotto la cenere!
Forse a causa di un tavolo trattante troppo stretto con pochi posti a sedere? Oppure consapevolezze crescenti di finalità non obiettive di questo o quello adunati al convivio?
Comunque la tanto sperata “comunione dei beni” attesa riguardo la giusta cooperazione multidisciplinare tra i protagonisti delle Società mediche ed infermieristiche, ha subito una sosta obbligata negli ultimi giorni, per adoperarsi e porre fine ad uno scempio mediatico che si consuma da tempo alle spalle di pari professionisti scientifico intellettuali.
Il dado è tratto, i tempi maturi e l’avanzata caramellizzazione (con la propria acqua di cottura) di un frutto troppo pesante richiede misure drastiche: o il ramo arboreo si fortifica e lo sostiene oppure lo lascia cadere.
Così fu che la presa di posizione antitutto ed anti-infermieri messa in mostra alacremente da una certa personalità di spicco del mondo medico, conosciuta ormai in tutto il globo per scorrazzare tra i social, perdendo tempo tra rimbalzi mediatici e autoalimentazione perpetua, tanto conosciuta che non la nomineremo per questioni di spazio, creando imbarazzo nel suo ambiente, ha mosso il Comitato Scientifico degli Stati Generali delle Emergenze Urgenze, voluto da FIMEUC, riguardo le Associazioni Mediche. Movimento d’intenti dovuto e necessario vista l’ucita presa da tutte le Associazioni Infermieristiche.
Tali autorevoli firme hanno finalmente emesso gli scorsi giorni un documento congiunto di condanna verso ingerenze ed influenze esterne al panel scientifico che distoglieva gli animi impegnati sulla discussione di linee comuni ed accordi multidisciplinari.
Tale soggetto del contendere comunque, pare non sia stato propriamente ben definito e la comunicazione a firma unitaria sembra:
- a) non aver specificato una vera definizione oggettuaria;
- b) aver rimbalzato sull’unico eventuale frutto implicato e discusso, ma non facendolo neanche vacillare e oscillare dal ramo.
Tant’è che, detto soggetto (lo stiamo chiamando anche frutto per non intasare le notizie tanto il suo nome è stato sbandierato) ha disconosciuto le firme ad esso “ignote”, ed ha rincarato la somministrazione di personali idee sui social, anche nei confronti di SIIET dopo emanazione di esposto agli Organi competenti e Diffida.
In attesa e nella speranza di una seria risoluzione del caso, e in un riassetto di una tabula nella quale riscrivere e attuare lo spirito nobile del Comitato Scientifico degli Stati Generali delle Emergenze Urgenze, si attende che pur nell’ombra della chioma del proprio albero generatore, il frutto in questione sia depositato al suolo o spontaneamente cada, si disgreghi le finalità fin qui esposte, e rinasca da nuovo seme con maggiore coscienza multidisciplinare.
I tempi sono ormai maturi.
Giovanni Trianni Infermiere Legale Forense Ufficio Stampa APSILEF