Ricordate l’accordo della Federazione Nazionale Infermieri FNOPI con il Consiglio Superiore della Magistratura CSM ed il Consiglio Nazionale Forense CNF? Un autunno caldo in tutti i sensi.
La Fnopi di buon mattino, ispirata da un’aria tanto gentile quanto caparbia, si apprestava ad affaccendarsi su per la collina, desiderosa di elevarsi nell’olimpo della giustizia e della lungimiranza, di addentrarsi nei meandri della scientificità del sapere e del diritto, di provvedere e battere il martelletto tanto pubblicizzato nelle aule di Tribunale, di mettere a tacere le “pressioni” dell’art. 15 della Legge 24/2017 che richiedeva un sacrificio sull’ara dell’intelletto, ad arrampicarsi insomma celermente e senza guardare indietro a chi stesse in cordata con essa……….sugli specchi. Un’arrampicata inesorabile attuando delle linee guida, le quali non erano per niente linee diritte, ma zigzaganti e intermittenti lungo il cammino della tanto sospirata specialistica post-base Legale e Forense, cercando a forza di armonizzare dei criteri circa l’accesso negli Albi dei Tribunali per le figure di CTU e Periti. Armonizzare qualcosa che si morde la coda, armonizzare e forzare ciò che forse non lo richiedeva, ha gettato nella disperazione numerosi colleghi dopo tanti sacrifici, dopo cioè aver percorso una strada indicata, voluta, sponsorizzata, dichiaratamente professionalizzante nei quali progetti e didattica (già dal 2005) furono presenti tante figure di rilievo “orbitanti” nella stessa Federazione.
Ed in questo autunno ancor caldo e tiepido di vento mi riecheggiano le ninfe portate sull’anelito d’una brezza sì leggiadra quanto altèra:
“Solo una strutturata formazione disciplinare, che consenta l’acquisizione di solide e approfondite conoscenze sui diversi ambiti peculiari dell’esercizio, renderà pienamente delineabile e prevedibile una funzione che a pieno titolo entra sul palcoscenico dell’esercizio professionale: quella dell’infermiere legale”. (L’Infermiere – 7/2006, Barbara Mangiacavalli)
Poi passeggio e vago ancor lucido, e miro il ciel ed odo un canto d’usignol:
“È ormai abbastanza diffuso sul territorio l’aumento di infermieri, con formazione specifica in infermieristica legale, che diventano CTU e/o Periti presso i Tribunali. Inoltre sussistono attività da parte di associazioni infermieristiche volte a istituire albi specifici (CTU e Periti) per infermieri forensi. Si tratta di un importante traguardo per la professione visto l’aumento dei giudizi che vedono coinvolti gli infermieri nell’esercizio delle proprie attività professionali e la non sempre completa conoscenza delle specifiche norme che regolamentano la professione infermieristica. Si invitano quindi i Collegi a sostenere questi colleghi nelle relative pratiche al fine di creare una “rete” su tutto il territorio nazionale che sarà di sicuro ausilio alla professione”.(Nota CTU-Periti Federazione IPASVI, 5/2010, Annalisa Silvestro)
Non mi par vero ed al fine, sì fiero ci credo:
“L’infermiere legale-forense deve aiutare i colleghi esperti di altre aree a produrre relazioni, evidenze, documentazione che siano metodologicamente corrette da un punto di vista giuridico e legale. L’ambito legale-forense è trasversale ai settori clinico-assistenziali ed ha lo scopo di aiutare i colleghi nella pratica clinica”. I° Congresso Apsilef, Roma 09/2017 Presidente Federazione IPASVI Barbara Mangiacavalli.
Ma tanto tuonò…che piovve, come scontato. Non per niente scontato il costo di migliaia di euro di infiniti Master nati ad hoc, che tutti noi abbiamo frequentato. Ancora il Master in utilizzo della ramazza non era nei pensieri del Direttivo, ma già stendeva i suoi tentacoli.
La musica cambia. Chi ne ha studiato le note non può usare gli strumenti. Chi ha solfeggiato gli spartiti per anni, deve fermarsi. Non si avanza più.
FNOPI dice, NO! Il primo requisito indiscutibile per essere ammessi agli Albi dei CTU e Periti nei Tribunali…sarà…..rullo….di tamburi……………
“Aver conseguito la Laurea Magistrale”……….si fece silenzio in aula………….
E chi per anni ha sprecato la vita e (per non voler essere volgari) ha donato tante sacche di proprio materiale ematico, prelevandolo dalla propria famiglia, dal proprio lavoro, dal proprio portafoglio, dal proprio tempo? Cosa ne fa ora delle specializzazioni acquisite con i Master???
Qualcuno disse “Francamente me ne infischio”. Qualcun altro “carta bianca” per disumani scopi.
Anzi un’altra chicca. Visto che la formazione Magistrale impartisce solo una formazione Dirigenziale, Didattica e di Ricerca, ma per niente Giuridica, di Mediazione, e neanche di quanto debba essere l’area di un’aula di Tribunale……..facciamo così: dopo la Altisonante Formazione Magistrale, con un brevissimo corso di poche ore, con poche e focalizzanti nozioni, spendendo, ovviamente ( tu quoque…) n’altra cifra…, potrete voi tutti “miei diletti” essere a capo della “giustizia infermieristica”.
E chi ha studiato le giuste materie, chi ha acquisito e provato di persona l’essenza ed il profumo attraverso il Masterificio????
“No! C’è un tempo per tutto. E questo è il tempo del Dirigentificio”
Ora, indiscrezioni che trapelano da aule di Tribunale, indicano un fermento che non ha precedenti, e sta preoccupando chi ha nozioni non Magistralizzanti Dirigentificienti (non per offendere ma il sostantivo è della Dott.ssa Sasso, io non c’entro): i Geometri, i Grafologi Forensi, gli Assicuratori, gli Antiquari, gli Gemmologi, e tanti altri hanno paura che la loro………..COMPETENZA TECNICA, e la CONDOTTA MORALE, non basti più. Stanno chiedendo chiarimenti ai Presidenti dei Tribunali che nicchiano e non si capisce cosa pensino.
Sembra si stiano riunendo per chiedere ulteriore formazione al MIUR, ai propri Albi ed Ordini, che organizzeranno viaggi nelle miniere del Sud Africa, passeggiate cosmiche su Marte e studi integrati di Parapsicologia, per paura che l’ondata di scienza apportata dalla FNOPI, travolga anche loro.
E’ un autunno caldo, lo sento. Mi guardo allo specchio e mi dico, che ho tanto da imparare, mi sento ancora un perito…imperito. Studierò di più, lo prometto. L’autunno è ormai arrivato, e l’inverno è alle porte.
Ufficio Stampa APSILEF
Infermiere Legale Forense
Giovanni Trianni