Bologna, 19-20 ottobre 2018 – l secondo congresso Apsilef (Associazione Professioni Sanitarie Italiane Legali e Forensi) che si è tenuto a Bologna dal 19 al 20 ottobre scorsi ha rappresentato un variegato universo legale-forense; numerose le relazioni, tenute da docenti di spessore, autorità giudiziarie e noti giuristi italiani, riuniti in una due giorni per affrontare aspetti trasversali alle professioni sanitarie.
APSILEF, il II° Congresso specialisti legali e forensi in sanità
L’obiettivo del congresso Apsilef “Gli specialisti legali e forensi in sanità: ruolo e funzioni” era chiaro: far diventare Apsilef (Associazione Professioni Sanitarie Italiane Legali Forensi) un riferimento nazionale per tutte le professioni sanitarie legali-forensi che si sono affacciate a tali aspetti in questi ultimi anni.
A far gli onori di casa ci ha pensato la presidente Mara Pavan, la quale ha presentato le varie autorità presenti alla kermesse.
A fare le veci della neonata Federazione TSRM-PSTRP, ci ha pensato Antonio Di Lascio, in rappresentanza del Presidente e Comitato Centrale, il quale ha ripercorso la cronologia che ha portato alla nascita del cosiddetto maxiordine, che ha visto gli assistenti sanitari ed altre 17 professioni sanitarie confluire nel grande e multidisciplinare ordine delle professioni tecniche (operazione che concede pari dignità di fronte all’obbligatorietà di conformarsi in ordine professionale).
La presidente APSILEF Mara Pavan ha ripercorso le fasi topiche che hanno permesso all’associazione di avere un ruolo centrale in seno al gruppo di lavoro multidisciplinare che ha portato le sopra menzionate Federazioni a concepire l’accordo con il Csm; ha inoltre espresso rammarico nei confronti di Fnopi che, invece, ha preferito concretizzare il protocollo d’intesa in maniera “solitaria”.
Le norme di attuazione dei codici di rito non prevedono indicazione di titoli di studio, ma esperienza e competenza nella disciplina di riferimento.
Unanime risulta il convincimento riguardo il fatto che i professionisti sanitari che si accingono a realizzare perizie devono avere conoscenze giuridiche, che allo stato attuale il percorso di laurea magistrale non fornisce, per cui l’unica strada percorribile è rappresentata dai master di settore.
Antonella Peluso, vicepresidente PSAF (Professionisti Sanitari Assicurativi e Forensi), ha presentato la componente infermieristica dell’associazione che rappresenta.
A concludere i lavori della prima sessione ci ha pensato Pietro GiurdanellaPresidente Opi Bologna, padrone di casa, il quale ha ringraziato Apsilef per avere scelto Bologna, patria delle competenze avanzate e specialistiche.
Area forense, esperienze e buone pratiche
La seconda sessione, moderata da Giordano Ettore – membro del Consiglio Direttivo Apsilef e Coordinatore Comitato Scientifico – e da Maria Lucia Rita Di Grigoli – coordinatrice Apsilef Regione Sicilia – ha affrontato aspetti clinici e gestionali inerenti le attività assistenziali.
Consegne infermieristiche
Violeta Urukalo (infermiera legale-forense, membro Comitato Scientifico Apsilef), ha presentato i metodi e gli strumenti di stesura delle consegne infermieristiche così da fornire un contributo strutturato al personale sanitario nell’operatività quotidiana e nella scelta dello strumento più idoneo per il proprio ambito assistenziale.
L’obiettivo dei metodi supportati dalle evidenze scientifiche è quello di garantire la sicurezza del paziente e la continuità delle cure attraverso un’adeguata presa in carico dell’utente intesa come il trasferimento delle responsabilità e delle informazioni, utilizzando i metodi di comunicazione efficaci così da individuare i problemi necessitanti di un approfondimento per una successiva risoluzione.
Mediaconciliazione
Rossella Buda, infermiera esperta in Mediaconciliazione, ha riportato la sua esperienza formativa e di lavoro, concludendo il suo intervento con un augurio: “nelle aziende si dovrebbe cominciare ad usare la mediaconciliazione con la speranza che tale percorso formativo si riverberi nel quotidiano, favorendo un aiuto ulteriore per gli utenti e per gli esercenti una professione sanitaria.
Sportello infermiere legale e forense, nuovo GDPR e consenso informato
Fabrizio Nigito (membro del Consiglio Direttivo e Coordinatore Comitato Formazione) ha ribadito l’importanza dell’infermiere legale-forense, figura esperta, non consulente, chiamata in causa dai vari ordini delle professioni infermieristiche provinciali. Al riguardo Apsilef formazione ha creato una procedura (consultabile online) per l’attivazione di nuovi sportelli legali-forensi.
Muzio Stornelli ha ripercorso i punti salienti del nuovo GDPR, concentrando la sua attenzione su aspetti esclusivamente sanitari, mentre Fabio Prudenzanoha ribadito l’importanza del consenso informato e maggiormente dell’informativa che lo precede.
Realtà internazionali e libera professione
La terza sessione – “Confronto realtà internazionali e libera professione: ruolo e funzioni degli specialisti delle professioni sanitarie” – moderata da Marco Castioni (membro del Consiglio Direttivo Apsilef) ha offerto una fotografia di varie esperienze internazionali.
Miriam Cislaghi, TSRM forense in Svizzera, Piera Cacchioni, infermiera legale forense in Irlanda del Nord; Giacomo Di Federico, Professore Associato di Diritto dell’Unione Europea Università di Bologna, il quale ha consigliato di coordinare i percorsi formativi all’interno della Comunità Europea, così da permettere a tutti i professionisti di lavorare in modo standardizzato.
Ha suggerito inoltre di fare ricerca, in modo da trovare momenti di unione a livello sovranazionale al fine di tracciare linee guida comuni utilizzabili e spendibili in tutta Europa. In seguito, ha presentato alcuni dati riguardanti la mobilità degli infermieri in Europa, confermando la “fiducia” verso i professionisti sanitari italiani.
Gianmaria Fanchin gruppo Apsilef Veneto, in servizio presso la medicina legale. Si occupa della raccolta dati, analisi delle cartelle e non conformità, utili per migliorare la qualità del lavoro. A seguito di una delibera regionale, tutti i sinistri sotto i 500.000 euro hanno avuto una gestione diretta a cura dell’azienda sanitaria (in particolar modo a cura del servizio di medicina legale).
Mariangela Castagnoli, libero professionista, membro Apsilef Toscana, ha parlato di nuove opportunità per il libero professionista. Non solo, però. Anche di vincoli e rischi: sulla libera professione ci deve essere una preparazione ed una consapevolezza tali da permettere di lavorare con autonomia e sicurezza per gli operatori e i pazienti.
Giordano Ettore ha poi esposto un confronto, frutto della sua esperienza di benchmarking, in alcune sale autoptiche europee.
La quarta sessione, moderata dalla Presidente Mara Pavan, testimonia, attraverso gli interventi di Mario Tavani (Ordinario in quiescenza di Medicina Legale e delle Assicurazioni), Enrico Al Mureden (Professore ordinario di Diritto privato presso l’Università di Bologna), Daniela Berettoni (responsabile apsilef Umbria), l’importanza delle evidenze scientifiche nella responsabilità professionale.
La sessione ”Tesi master professioni sanitarie legali e forensi ha permesso a Marco Castioni, Francesca Ferrise, Luciana Pepe e Caterina Bisan di esporre, in maniera sintetica i risultati delle proprie tesi di master.
Tra i protagonisti della seconda giornata Annalisa Silvestro, sul tema dell’evoluzione del concetto di responsabilità. L’ex senatrice ha parlato di prima e seconda stagione della responsabilità. Ha concluso il suo intervento con un augurio: “Le sfide sono tante, auguri a voi che dovete, con competenza, caparbia e dedizione affrontare questi percorsi, questa fase”.
Le ultime due tavole rotonde “Ruolo e funzioni dei consulenti e periti del giudice”, L’aula di un tribunale: arena per periti e consulenti” (Raffaele Bianchetti, Giorgio Bolino, Fabio Prudenzano, Antonello Gustapane, Paco D’Onofrio, Diana Argenio Huppertz, Carlo Bottari), confermano il possedimento di competenze specialistiche per affrontare tali percorsi, visto che “quando un professionista vuole buttarsi in questo mondo assume diritti, doveri e responsabilità civili e penali” (Bianchetti Raffaele – Giurista, Università degli Studi di Milano).
È quindi necessario:
- Irrobustire gli albi allargando l’obbligatorietà ad altre figure professionali dell’ambito sanitario;
- Laddove dovesse essere necessario l’accertamento tecnico preventivo, gli specialisti che acquisiranno l’incarico dovranno avere formazione specifica e certificata.
Una provocazione finale, a cura della presidente Pavan, conclude i lavori: Se la federazione riteneva che i percorsi di master fossero “selvaggi”, allora doveva rivederli subito, piuttosto che derubricarli a mera formazione
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