In risposta ad una domanda posta sul purché dell’Infermiere Legale e Forense riponderei affermando che esso rappresenta la differenza tra l’essere ed apparire. Nello specifico il “gap” che vi è nella professione tra essere un vero professionista o sembrarlo.
Potremmo attribuirne le cause a molteplici variabili (es. carenze formative) ma la vera sfida è recuperare la consapevolezza/responsabilità del proprio ruolo (che non può essere scisso dalla conoscenza/interiorizzazione delle “norme”).
La cultura Legale Forense dovrebbe essere la base su cui il professionista deve innestare le proprie competenze cliniche ed organizzative.
Ma attenzione alle “derive”, l’Infermiere Legale Forense non è un giurista o peggio un “sentenzialista”, ma deve essere un garante e promotore della cultura della “NORMA” che una volta interiorizzata risulti la “direttrice” del proprio operato.
…Comprendere ciò che si è permette di delineare con chiarezza ciò che si vuol apparire…
Francesco Paolucci, Ufficio Stampa APSILEF.