L’accesso ai servizi sanitari e sociosanitari non può dipendere dal luogo di nascita, dalla nazione di appartenenza, dalla provincia di residenza…
Un messaggio forte della campagna World Health Organization (WHO) #HealthForAll per il #7aprile #giornatamondialedellasalute #worldhealthday.
Indubbiamente tale affermazione non può che essere sostenuta, fatta propria e “condivisa”.
Ma siamo sicuri che l’obiettivo sia raggiungibile?.
Un messaggio forte della campagna World Health Organization (WHO) #HealthForAll per il #7aprile #giornatamondialedellasalute #worldhealthday.
Indubbiamente tale affermazione non può che essere sostenuta, fatta propria e “condivisa”.
Ma siamo sicuri che l’obiettivo sia raggiungibile?.
Come sappiamo le risorse sono per loro natura limitate mentre il bisogno di salute sempre più in aumento.
La crisi migratoria, le nuove tensioni sociali, lo sfaldamento dell’identità comunitaria non giovano al raggiungimento dell’obiettivo.
La crisi migratoria, le nuove tensioni sociali, lo sfaldamento dell’identità comunitaria non giovano al raggiungimento dell’obiettivo.
La tendenza ormai da decenni è stata quella del contenimento della spesa sanitaria (a tutti i costi) e a mio avviso fondamentale è intendere la “salute” come un bene prezioso da preservare e difendere (quella si a tutti i costi).
Ecco perché la “responsabilizzazione” di ogni individuo deve essere il vero contrappeso all’equita’ di accesso (da parte di tutti) ai sistemi socio sanitari; bisogna investire nella prevenzione primaria correggendo gli stili di vita sbagliati, salvaguardare la salubrità dell’ambiente.
Non attuare tutto ciò o non tenerne conto ci espone alla non sostenibilità del “sistema”.
Tutto a tutti ed in maniera indiscriminata non può essere la soluzione..si rischia che rimanga solo un bellissimo slogan.
Tutto a tutti ed in maniera indiscriminata non può essere la soluzione..si rischia che rimanga solo un bellissimo slogan.
Francesco Paolucci, Ufficio Stampa APSILEF.