Dottor Marco Castioni Fisioterapista ed Osteopata. Membro Consiglio Direttivo APSILEF
ATTIVITÀ PROPRIE DEL FISIOTERAPISTA e OSTEOPATA LEGALE E FORENSE
Con l’evoluzione normativa degli ultimi anni, il panorama sanitario riabilitativo e manipolativo è notevolmente mutato. La rivoluzione giuridica della responsabilità professionale in ambito sanitario degli ultimi anni, ha di fatto creato l’esigenza di definire figure sanitarie specifiche e preparate a livello giuridico, che inserite in un dibattito giurisprudenziale abbiano a garantire al giudice un supporto di alto livello tecnico.
Inoltre da qualche decennio, i cittadini hanno usufruito di prestazioni osteopatiche per raggiungere un benessere psico-fisico che con altre terapie, conservative e non, non riuscivano ad ottenere.
Ma quanti sanno cos’è l’osteopatia e come viene regolamentata sia a livello normativo che formativo? Ebbene con la legge 3/2018 (Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute, entrata in vigore il 15 febbraio 2018), lo Stato ha finalmente preso in mano la situazione, e con piccoli ma decisi passi ha iniziato a riconoscere anche in Italia, la figura dell’osteopata come figura sanitaria. Ciò ha inevitabilmente innescato una serie di attività istituzionali in concerto con tutti i Ministeri interessati, per garantire una formazione idonea e norme condivise per l’esercizio dell’arte Osteopatica. Iter che ad oggi è in fase di realizzazione. Essendo però solo all’inizio e, come è accaduto per altre professioni, i rischi che l’abusivismo, l’incompetenza e il malaffare possano esporre a rischi da malpractice o imbarazzi professionali, l’utenza e anche gli stessi operatori diviene una concreta realtà. Ad oggi non è ancora definito, chi in questo limbo normativo possa esercitare. Nonostante ciò, ancora molti giovani si avvicinano a questi percorsi formativi, senza un titolo abilitante pregresso, credendo di poter esercitare un’attività professionale, con diplomi privi di valenza abilitante, perché rilasciati da Istituti non riconosciuti dal Ministero della Pubblica Istruzione. Tutto ciò espone il sistema a rischi notevoli e quindi a procedimenti giudiziali molto onerosi.
Al contrario la figura del Fisioterapista ha già da tempo un inquadramento normativo chiaro ed esplicitato. Nonostante ciò, si trova spesso a condividere e relazionarsi con una serie di pseudo-figure, a volte anche apparentemente complementari, che trovano abusivamente campo di applicazione nell’area riabilitativa senza alcun titolo e competenza.
La mancanza di controllo e di pene severe, ma soprattutto l’esistenza istituzionale di emendamenti e “autorizzazioni” che si intrecciano tra la legiferazione Statale e Regionale, hanno causato discrasie importanti, al punto che hanno “obbligato” il legislatore a cercare di normare tutto il sistema. Sistema che per le particolari caratteristiche tecniche è facilmente esposto a distorsioni intellettuali professionali, aprendo di fatto la strada a possibili illeciti tipo “l’abuso di professione” e attività tecnico professionali discutibili sul piano giuridico.
Nello specifico con le leggi: d.lg. 30 marzo 2001 n. 165, la legge 8 marzo 2017 n. 24 .(Gelli-Bianco) e la legge 3/2018, il legislatore ha dato un segnale forte nella regolamentazione e riconoscimento di alcune figure sanitarie e della relativa responsabilità professionale sanitaria e amministrativa. Specificando inoltre, nuovi indirizzi normativi riguardanti le procedure per le attività peritali e consulenziali tecniche, al fine di garantire la massima comprensibilità della tecnicità nella valutazione di tutti gli aspetti che giuridicamente acquisiscono sempre più rilevanza in ambito penale, civile,amministrativo, deontologico e disciplinare.
Da tutto ciò, è inevitabile la necessità di formare personale sanitario, con preparazione legale e forense, affinché possa essere di supporto in tutti i procedimenti giudiziari ed extragiudiziari, ma anche in gruppi di lavoro per l’analisi e gestione del rischio clinico affinché si possa intervenire con decisione sulla prevenzione di eventi avversi.
Nasce di conseguenza il FISIOTERAPISTA LEGALE E FORENSE E SPECIALISTA DEL RISCHIO CLINICO, colui che in supporto o in autonomia, ma sicuramente in sinergia con altre figure professionali (medici legali, avvocati, sindacalisti) possa garantire un buon supporto a colleghi professionisti, pazienti, istituti di cura, mondo giudiziario, sindacati anche nei procedimenti di conciliazione/mediazione extragiudiziale.
Per quanto riguarda l’inevitabile riconoscimento dell’osteopatia, si auspica che lo stesso iter (del fisioterapista, ostetriche, infermieri, tecnici di radiologia etc) verrà a breve istituzionalizzato, definendo L’OSTEOPATA LEGALE E FORENSE E SPECIALISTA DEL RISCHIO CLINICO come figura determinante, già dalle prime fasi del riconoscimento, per l’individuazione di illeciti e il supporto preventivo ai colleghi in tema di responsabilità professionale.
Queste figure professionali specializzate sono indispensabili perché è impensabile pensare, di aver garantito un idoneo sostegno tecnico giuridico da figure sanitarie diverse da quella posta a valutazione, poiché è palese e comprensibile ipotizzare che ignorino protocolli, linee guida e codici disciplinari in quanto diversi dalla loro formazione professionale.
L’evoluzione giuridica ma anche l’evoluzione tecnica sanitaria, avvallano sempre più la liceità della richiesta del mondo giuridico di interloquire con un professionista sanitario, che abbia la capacità di tradurre in termini giuridici legali e forensi un sapere tecnico che solo il professionista specifico (Fisioterapista legale forense e Osteopata legale forense) può illustrare e rendere più facilmente comprensibile all’organo giudicante ma anche agli stessi professionisti sanitari.
APSILEF è un’associazione che si avvale di tutte le professioni sanitarie in modo del tutto trasversale collaborando con le associazioni di categoria (per fisioterapisti e osteopati con AIFI e ROI) e in pochi anni questa sinergia di competenze l’ha resa un punto di riferimento per associazioni di professionisti e Istituzioni Universitarie, Sindacali, Ordinistiche e anche Commisioni Tecniche Ministeriali (CSM etc…).