Questo articolo nasce con l’intento di provocare la professione infermieristica; non vuole essere bello, simpatico, istruttivo o scientifico. No, vuole semplicemente attirare le antipatie degli infermieri.
Non ci saranno riferimenti bibliografici, non si andranno ad approfondire studi a rilevanza mondiale, non si vanteranno competenze ed esperienze avanzate. Ancora no: si affermerà semplicemente il fatto che gli infermieri scrivono poco.
Il mio Direttore Generale ad ogni riunione afferma: quello che fate scrivetelo, ma quello che non fate non scrivetelo. Meglio una cosa non fatta e non scritta, piuttosto che una cosa non fatta, ma scritta. Ecco, in quel caso scriviamo moltissimo: pressione arteriosa 120/80, temperatura corporea 36,5°C.
Vi ricordo: questo articolo vuole attirare solo antipatie.
Ed allora potreste chiedervi:“per quale motivo dovrei continuare a leggere? Per quale ragione dovrei dedicare del tempo a qualcosa privo di scientificità, offensivo nei confronti di noi infermieri, e per di più scritto da qualcuno molto presuntuoso?”
Potreste continuare a leggerlo,in quanto la professione infermieristica già da alcuni anni comincia ad entrare sempre più spesso nelle aule dei tribunali, e sempre più spesso all’interno di quelle aule i Giudici e gli Avvocati, cominciano a leggere quanto noi scriviamo. Ed allora, riprendendo il titolo dell’articolo, cosa andrebbero poi a leggere se gli infermieri scrivono poco? Sapete cosa leggerebbero? Per esempio l’articolo 1218 del Codice Civile: “il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l’inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile”.
E subito dopo andrebbero a leggere l’articolo 2697 del Codice Civile: “Chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. Chi eccepisce l’inefficacia di tali fatti ovvero eccepisce che il diritto si è modificato o estinto deve provare i fatti su cui l’eccezione si fonda”.
E trattandosi di Giudici e di Avvocati, nella loro biblioteca, aprendo il Codice Penale tirerebbero in ballo i seguenti articoli:
- 476: Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici: il pubblico ufficiale, che, nell’esercizio delle sue funzioni, forma, in tutto o in parte, un atto falso o altera un atto vero, è punito con la reclusione da uno a sei anni. Se la falsità concerne un atto o parte di un atto, che faccia fede fino a querela di falso, la reclusione è da tre a dieci anni;
- 479: Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici: il pubblico ufficiale, che ricevendo o formando un atto nell’esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza, o attesta come da lui ricevute dichiarazioni a lui non rese, ovvero omette o altera dichiarazioni da lui ricevute, o comunque attesta falsamente fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, soggiace alle pene stabilite dall’art. 476;
- 328: Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione. Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
Siete ancora convinti che non valga la pena leggere questo pseudo-articolo?
Chiudendo il cerchio: io scrivo, tu scrivi, egli scrive, noi scriviamo, voi scrivete, essi scrivono. E gli infermieri? Beh, forse d’ora in poi, anche gli infermieri cominceranno a scrivere!
A presto.
Aspettate un attimo! Mi è venuta un’idea: magari facciamoci aiutare a scrivere dai “Primari”, dai “Dirigenti”, sicuramente loro ci sapranno aiutare, ci insegneranno le regole grammaticali, la giusta coniugazione dei verbi, le virgole, gli accenti, così nel giro di pochissimi giorni, finalmente anche noi infermieri sapremo scrivere. Evviva!
Però, aspettate ancora un altro attimo! Ma siamo proprio sicuri che ai nostri “Primari”, ai nostri “Dirigenti Medici” di primo e secondo livello, faccia davvero comodo avere infermieri in grado di scrivere?
A quanto pare sembra che a loro faccia comodo “avere in dotazione” personale non in grado di scrivere e, per assurdo, alcuni “sanzionano” anche chi scrive, solo perchè ha osato essere un “Professionista vero”.
Ed allora citando la Presidente APSILEF, Mara Pavan, facciamo così: impariamo a scrivere e bene. Non potranno “averci più in dotazione” e, finalmente, la nostra vera identità verrà fuori.
26 aprile 2017 – Stornelli Muzio, Responsabile Gruppo Regione Abruzzo APSILEF.