Cassazione Civile – (concorso di colpa del paziente nella determinazione dell’evento fatale)
17/06/2014
Gli eredi di un paziente ottenevano con sentenza il risarcimento dei danni loro derivati dalla morte del congiunto causata, secondo la loro tesi, dalla somministrazione in dosi eccessive di un farmaco anticoagulante che aveva determinato l’insorgere di un’emorragia interna rivelatasi fatale.
La pronuncia di primo grado veniva appellata in via principale dal medico e, in via incidentale, anche dagli eredi. La Corte d’Appello di Milano respingeva l’appello principale e condannava il sanitario al pagamento di maggiori somme.
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la decisione dei giudici d’appello per contenere la stessa un evidente salto logico in ordine al problema del concorso di colpa del paziente nella determinazione dell’evento fatale.
La Cassazione ha osservato che la Corte d’appello avrebbe comunque dovuto affrontare anche il profilo della responsabilità concorrente del paziente. La sentenza di primo grado aveva infatti accertato che il defunto era da ritenere corresponsabile nell’evento letale, avendo effettuato i prescritti controlli ematici ad intervalli temporali ben più ampi rispetto a quelli consigliati dal tipo di terapia in corso di svolgimento. A fronte di una pronuncia di primo grado che aveva indicato le ragioni per le quali il paziente era stato ritenuto responsabile, nella misura di un terzo, ai sensi dell’art. 1227 cod. civ., la sentenza d’appello, in sostanza, è risultata priva di motivazione sul punto.
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